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sabato 18 giugno 2011

Le ultime tappe e l'arrivo a Santiago

Ora sono a casa, ho già incontrato o sentito alcuni di voi (quasi tutti direi) sono iniziati i racconti con i quali si rinnovano le emozioni provate durante questa meravigliosa esperienza. Poiché avevo scritto cose ingannevoli per fare la sorpresa di arrivare con un giorno prima ecco il resoconto vero dell'arrivo.
Ma riprendo dagli ultimi giorni a Santiago durante i quali per motivi di distrazione e di stanchezza (mi è crollato il livello di adrenalina e sembrava mi fosse passato un camion sopra) non ho più scritto.
Parlerò un attimo delle ultime 3 tappe, 90 Km in 3 giorni praticamente un treno (locale).
Con l'ultima "Vera" tappa ero arrivato a Portomarin, con gli altri, da lì, non so neanche bene perché mi é partita l'idea di allungarmi ed arrivare a Santiago la Domenica di Pentecoste. In realtà i motivi che mi hanno spinto a fare questo sforzo, notevole peraltro, sono stati 3: volevo arrivare da solo a Santiago, volevo fare una sorpresa soprattutto a Luisa telefonandole all'ingresso del centro storico, e volevo, durante la messa, vedere il famoso "Botafumeiro" in azione. Quindi venerdì della scorsa settimana (non riesco a capire se mi sembra ieri o un anno fa, è incredibile) parto con gli altri ma poi insieme ai 2 brasiliani Maria Teresa e Francisco arrivi fino a Melide. 11 ore di camminata, pazzesco! Non era una tappa difficile perché il terreno da qui in poi è stato quasi sempre "morbido", quasi sabbioso sopra la terra battuta, pochi i tratti su cemento ed asfalto e quindi il mio piede stava bene (stava!). Gran parte del percorso fino a Santiago si è svolto in boschi di eucalipti (sarà così il plurale di eucalipto?) con un profumo intenso e meraviglioso (sempre che non fossero presenti le mucche). I paesini attraversati erano sempre molto puliti e curati e quindi anche se veramente piccoli, alcuni di poche case ed una strada sola, carini da vedere, immaginate quei peesini che, girando in macchina, nemmeno li notate qui sul cammino acquistano importanza non fosse altro perché qualche abitante del luogo mentre passi ti lancia un "Olà" oppure un "Buen Camino!". Arrivati a Melide ci laviavo in fretta e furia, andiamo a mangiare e a dormire piuttosto presto per "riposare". In 3 non abbiamo dormito 8 ore, nel senso che l'agitazione dovuta, alla mancanza di un defaticamento prima di cena, ci ha tenuto svegli a lungo. 
La mattina comunque ripartiamo, la meta era O Pedrouzo detto anche Arca 33 Km, una bazzecola! Percorso molto simile al precedente, ma arrivati decido di prendere una camera privata per potere dormire meglio e partire presto l'indomani per arrivare a Santiago. Inutile dire che di dormire non se ne è quasi parlato perché l'eccitazione di arrivare era tale e tanto che ho faticato ad addormentarmi. Tra l'altro dall'inizio della Galizia lungo il percorso trovavamo le colonnine con la freccia e la "Concha" (la conchiglia) che indicano la strada ogni 500 metri ed anche questo lento diminuire della distanza così chiaramente indicato fa salire l'adrenalina di ora in ora ed è pazzesco. La mattina di domenica avevo messo la sveglia all 6 pensando che avevo da fare gli ultimi 17 Km in 5 ore o poco meno, senza  spaccarmi gambe e ginocchia potevo arrivare in tempo sia per la messa che per chiamare Luisa ancora a casa e fare gli ultimi passi insieme. Alle 7 mi sveglio miracolosamente e mi accorgo che la sveglia non aveva suonato (cosa che si è ripetuta altre volte in seguito) in 10 minuti mi lavo preparo e chiudo lo zaino e parto come la freccia rossa. Sempre un percorso attraverso i boschi di eucalipti che ora non ho tempo di ammirare o annusare, terreno buono quindi controllando sempre l'orologio mi faccio 3 ore di camminata veloce (veramente veloce!) alle 10 ero stremato e siccome non avevo preso neanche un caffé e dovevo ormai essere anche abbastanza "vicino" (qui le colonnine segna distanza erano improvvisamente sparite "BASTARDI!" decido di seguire un cartello che deviava di 200 mt dal cammino per un bar, e arrivo su una strada asfaltata dove? Esattamente dove l'anno scorso avevamo l'albergo e dove c'erano 2 "pulperie". Mi prende un colpo! Ero arrivato! (un cavolo ero a circa 4 Km che in macchina sono un sputo ma a piedi con lo zaino significa un'ora). Prendo il caffé e, carico di nuova energia, dopo 10 minuti riparto, mi rimetto sul cammino cercando di riconoscere i luoghi visti l'altr'anno. Ma il cammino era in mezzo alle case del paesino e poco discosto dalla strada, così non avevo punti diriferimento. Poi sbocco sulla statale e su un ponte IL CARTELLO DI SANTIAGO. E stavolta era vero ero arrivato, beh alla periferia ma il centro era lì (credevo) a portata di mano, anzi di piede, sempre accelerando proseguo ma continuo a non riconoscere le strade (vabbé è periferia, mi dico, magari noi, in macchina, entravamo da un altra strada) alla fine arrivo in zona centro storico, ora 11,15, limite massimo che mi ero prefissato per potere chiamare Luisa, farle la sorpresa e farla entrare con me a Santiago. Dunque la chiamo, le chiedo se vuole fare 2 passi con me e quando le dico che stavo entrando nel centro di Santiago, a momenti sviene. Da qui ho proseguito, entrando dalla "Porta de Camino" che non è un vero portale è l'accesso al centro storico, descrivendole tutto quello che vedevo ma che entrambi non riconoscevamo. Eppure seguivo le indicazioni e DOVEVO spuntare alla cattedrale. Niente, non una strada un negozio una chiesa mi/ci erano noti. Ad un certo punto arrivo ad uno slargo sulla destra vedo un edificio che sembrava importante con un giardino all'italiana davanti, non me lo ricordavo assolutamente, poi mi giro e, di fronte, una chiesa alzo lo sguardo e vedo i 2 campanili della cattedrale "PORCA ZOZZA SONO ARRIVATO!" grido (quasi) "MA NON DA DOVE MI IMMAGINAVO" ero all'entrata laterale della cattedrale ed io credevo di arrivare nella piazza antistante. Il cammino che arriva lì è un'altro non quello francese che avevo fatto io. A quel punto riconosco tutto passo sotto l'arco che avevo davanti ed entro sull'agognata piazza. Erano le 11,30 e le campane iniziano a suonare per la messa di pentecoste. (Il seguito lo sentirete dal video)

Dopo sono andato a depositare lo zaino subito nella cattedrale alla messa del pellegrino. Sì! un ebreo alla messa, durante la quale, come tutti gli altri pellegrini, ho pianto lasciando scivolare via l'adrenalina accumulata (ma ne è avanzata ancora tanta). 
FINALMENTE ERO A SANTIAGO CE L'AVEVO FATTA!

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